martedì 20 luglio 2021

 Scoperte

La scienza parla di noi. Sì, fa strano dirlo, perché a scuola, invece, la scienza parla di reazioni, di formule, di nomi da sapere a memoria. Raramente parla di me, della mia storia, della mia esistenza. In verità un cielo stellato, una cellula, un atomo, parlano di me. Delle mie origini, del mio essere vivo. E forse i bambini, più di altri ce lo ricordano.




I bambini infatti non chiedono che cos’è la Luna, ma vogliono sapere perché esiste la Luna; non chiedono che cosa c’è in cielo, ma perché esiste il cielo. È come se interrogando il mondo potessero scoprire qualcosa di più su loro stessi. Ben coscienti che nessuno sa da dove veniamo. Ed è in quel momento di sospensione, di incertezza, che inizia il desiderio di esplorazione. Vi è infatti un’esperienza, forte e irrinunciabile, nata dalla conoscenza scientifica, che consiste nel porsi davanti alla realtà con meraviglia, senza volere come prima cosa elencarne le parti costituenti, o il conosciuto, ma semmai immergersi nei territori incerti, interrogarli e metterli in relazione tra di loro e con noi stessi.  Anche un semplice fiore in un prato ci interroga.






Sarebbe riduttivo parlare di scienza, di costituenti chimici, di atomi, ignorando che siamo fatti della stessa pasta di un filo d’erba e di uno scimpanzé, ma anche impregnati di desiderio, speranze e finitezza. E che siamo vivi (nessuno sa perché) in mezzo a un universo inospitale. I bambini ci ricordano che la realtà parla di noi. E il loro desiderio di scoperta non può essere rinchiuso dentro una definizione, una formula o una reazione chimica.

 









Qui non parliamo di queste cose, ma è come se la bellezza di quanto ci circonda e di quello che viviamo, richiama a quella domanda. E allora impregnati di quella incertezza e di quel desiderio di scoperta, stamattina abbiamo fatto di nuovo i laboratori scientifici (profumi e cervello), poi nel pomeriggio un giocone per le viuzze di Nante.




Il tutto è finito con una grande battaglia d’acqua e poi anche con una battaglia classica con la palla.

Stanno tutti bene. I bambini sono felici e noi con loro.

Stasera dovremo andare a letto presto. Domani mattina ci attende il Piora.

3 commenti:

  1. Ragazze e ragazzi molto impegnati. Bravissimi. Ciao Gilda Le zie Anna e Rosangela

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  2. Grazie per l’impegno e per le splendide foto che ci fanno avere un’idea di quello che fanno! Ps. Potreste pf dire a Massimo M. di cambiarsi la maglietta ogni tanto 😅
    Ciaci

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  3. Che meraviglia!
    Grazie di cuore, i ragazzi sembrano semplicemente... felici!
    ...qui a casa fratelli, cugini nonni zii e genitori, non vedono l'ora della sera per potersi immergere nei vostri racconti.
    Un caro saluto a tutti,
    Michela

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