giovedì 22 luglio 2021

 

Infinito

Stamattina siamo andati a spasso per il cosmo, nel planetario e poi abbiamo costruiti oggetti volanti capaci di far atterrare un uovo in maniera dolce sul piazzale della colonia.

Nel planetario ci siamo accorti che là fuori, solo nella nostra Galassia, ci sono 200 miliardi di stelle, un numero gigantesco e c’è un sacco di spazio.









Tutti i bambini sono d’accordo con il fatto che deve esserci vita altrove nell’universo, altrimenti non si spiegherebbe la nostra presenza e - aggiungono loro come ha già fatto nel passato un grande astronomo– che se non ci fosse altra vita nello spazio sarebbe un gran spreco di spazio.

Ci siamo accorti però che la vita è qualcosa di prezioso: sui nostri vicini (Luna, Marte, Venere, Giove, Saturno, ecc) non c’è vita, nemmeno un batterio. E allora è nata subito la domanda sulle origini: come ha fatto ad arrivare la vita sulla Terra?

Nessuno lo sa. E quindi noi diventiamo protagonisti di un qualcosa di prezioso, e misterioso.

È bello discutere con i bambini di quello che non si sa,

Il nostro ruolo è proprio questo: accogliere ‘il tutto’, anche le domande alle quali non abbiamo risposta. Anzi, lo ripetiamo spesso: dire ai bambini che non sappiamo come fa un cervello a pensare, non sappiamo di che cosa è fatto l’universo e non sappiamo nemmeno com’è nata la vita, è per loro fonte di desiderio di scoperta. C’è ancora tutto da scoprire e sono tutte cose che ci riguardano da vicino: siamo vivi in mezzo all’universo e ci chiediamo il perché! Forse la questione centrale è proprio quella di mostrare che la scienza c’entra con la vita di ognuno e per tentare di rispondere alla Domanda. Non solo per offrire agli adulti di domani delle conoscenze per affrontare la complessità del mondo moderno (5G, vaccini, nanotecnologie, cambiamenti climatici, epidemie, ecc.), ma soprattutto per ricordare che osservare il mondo con la scienza è un atto profondamente culturale e non solo scolastico. Perché, come diceva Janusz Korczak, “Non è importante sapere molto, ma sapere bene; non conoscere a memoria, ma comprendere; non che tutto importi solo un poco, ma che qualcosa conti veramente”.

 La domanda quindi è solo questa,  per la scienza e per ognuno di noi: che cosa conta veramente?

 






Alla fine abbiamo capito che questa nostra situazione chiedeva solo una cosa che forse non era la più importante della vita, ma comunque necessari:  fare un momento di festa, tutti insieme. Sì, in un angolo della nostra galassia, ci siamo messi tutti vicini e abbiamo cantato e ballato.

Un gesto di gratitudine per la settimana passata insieme e per salutarci.




Domani i bambini torneranno a casa. Credo che abbiano passato una bella settimana. Lo dico semplicemente perché anche noi animatori abbiamo passato una bellissima settimana.

Buon rientro ai nostri cuccioli, tanto grandi per poter partire da casa da soli, ma sempre piccoli davanti alla grandi questioni della vita, come tutti noi.

Speriamo che possiate abbracciare dei figli felici.

2 commenti:

  1. Grazie per aver arricchito i nostri bimbi con questa fantastica esperienza, che si porteranno nel cuore per sempre. E grazie per averci reso partecipi delle vostre giornate con bellissimi racconto e fotografie. Oggi riabbracceremo sicuramente figli super felici. Un caro saluto a tutti, Arianna

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  2. Dev'essere stata un'esperienza indimenticabile: scoprire l'universo accompagnati da un team affiatato e immersi in una natura spettacolare! Grazie agli amici del L'Ideatorio

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