venerdì 15 luglio 2016

La nostalgia del mare

Oggi, di fatto, abbiamo concluso la nostra vita in comune. Domani ci sarà solo il tempo per un’ultima colazione insieme, i bagagli e il viaggio di ritorno. La giornata di oggi è stata in qualche maniera segnata da questo ritorno. Tutti stanno bene, ma si ha anche voglia di tornare a casa per raccontare questa esperienza. Per condividerla, per dire che l’abbiamo fatta e che nel mondo ci sono tante cose da scoprire. Qui fa freddo i 4 fiocchi caduti sulle montagne qui attorno sono rimasti appiccicati sulle cime.
 
Stamattina abbiamo svolto i laboratori di biologia e degli uomini primitivi. Abbiamo guardato il plancton ma anche il nostro corpo, ingrandendo tutto quello che ci veniva in mente.






Molti bambini ora si immaginano scienziati, ma forse non pazzi, come ci fanno credere i film e i cartoni animati, ma semplicemente scienziati che desiderano capire il mondo. Gente normale, semplicemente curiosa.
 




I primitivi hanno invece provato ad accendere un fuoco senza fiammiferi, e a scoprire che una volta se volevi mangiare e vestirti non c’erano Migros, Manor, Coop e H&M.








L'ultima sera in colonia è passata tra costine, canti e balli.
 

Termino con la frase che figura nella nostra pagina del blog:
Se vuoi costruire una nave, non radunare uomini solo per raccogliere il legno e distribuire i compiti, ma insegna loro la nostalgia del mare"  (Antoine De Saint-Exupéry)
 




La nostalgia del mare o del cielo stellato ha tanti modi di esistere: è quella che ci invita ad essere di più, è quella che ci fa desiderare di superare la linea dell’orizzonte, o di sedersi a guardarla, è quella del cercare anche se non si sa che cosa.

Auguro ai 20 cuccioli di non smettere mai di accogliere questa nostalgia. Fa vivere di più.
Buon rientro. Grazie a voi genitori per averci accompagnati.
Buona estate a tutti.
 
PS. vi ricordo che qui potrete vedere tutte le immagini: https://goo.gl/photos/kmzXJg3pNxo48VP47 
E inoltre su Facebook  potrete seguire tutte le attività de L'ideatorio (www.ideatorio.usi.ch)  

giovedì 14 luglio 2016

Che cosa conta nella vita?

Vedendo le mille relazioni che avvengono in colonia mi sono venute in mente quelle belle frasi di Norberto Bobbio pronunciate poco prima di morire, durante un’intervista. La domanda rivolta a Bobbio era: "che cosa conta nella vita?" Ecco la sua risposta: “Quello che conta nella vita sono soprattutto i rapporti umani che tu hai avuto con gli altri. Quando si fa il bilancio, si può dire se è andata bene o andata male guardando quante persona hai amato, quanto ti hanno amato, quanto ti hanno educato, ti sono state vicine.. Le opere? Io ho scritto non so quanti libri, la mia bibliografia conta più di duemila voci. Ma questo, arrivati a una certa età, non conta assolutamente nulla. Contano i buoni rapporti: i buoni rapporti che hai avuto con gli altri”.
 
 
Stamattina ci siamo svegliati con le cime imbiancate, abbiamo poso vissuto la mattinata nei due laboratori (cervello e Goldberg) e nel pomeriggio siamo andati a far gioconi e a far volare gli aquiloni al campo di calcio di Airolo.


Nei laboratori abbiamo giocato molto con la vista, alterandola, cercando di utilizzare altri sensi per compiere azioni che normalmente si affidano al vedere.

 

Abbiamo anche sperimentato delle semplici abilità e scoperto il dolore. Abbiamo visto che il dolore è utile, anche se fa male.



Nel laboratorio di Goldberg si è costruita una macchina assolutamente inutile ma che come dice Bobbio aveva il pregio di basarsi su buoni rapporti con gli altri.


Nei laboratori non spieghiamo nulla, offriamo solo un luogo dove il bambino possa esprimere la sua naturale curiosità e degli strumenti per indagare e sperimentare. Perché “Tu puoi conoscere il nome di un uccello in tutte le lingue del mondo, e quando avrai finito, non saprai assolutamente nulla per quanto riguarda quell’uccello... Allora guardiamo l’uccello e vediamo cosa sta facendo - questo è ciò che conta. Ho imparato molto presto la differenza tra il conoscere il nome di qualcosa e conoscere quel qualcosa.” A dirlo è stato una delle persone più geniali del secolo scorso: Richard Feynman. E noi crediamo in quello che dice.  Alla fine della colonia i bambini non sapranno di più, ma spero avranno visto che ci sono tante belle cose da scoprire.  E che ci sono quegli invisibili fili che legano i saperi, le persone e noi al cielo, come i fili degli aquiloni.
 

E sarebbe bello che, dopo tutto quel ricercare, concludessero come Bobbio, che la scoperta più bella, più intensa e più misteriosa resta la relazione con gli altri.
 

 
 
La serata è finita con un giocone e poi i canti della buona notte.
I bambini alla fine della giornata ringraziano per quanto ricevono. È bello sentirli dire grazie, ma anche noi diciamo grazie a loro.




PS:  Qui troverete tante altre immagini: https://goo.gl/photos/kmzXJg3pNxo48VP47
Grazie per i vostri messaggi, vengono letti ogni giorno dopo i pasti.