“Lo scienziato non studia la natura perché ciò è utile” -
affermava Henry Poincaré; “la studia perché ne prova piacere, e ne prova
piacere perché è bella”. E non ci vuole tanto. Basta guardare il mondo con curiosità
e rispetto. Oggi abbiamo raccolto dal prato davanti la colonia i piccoli insetti che saltellano, strisciano, volano e camminano tra un filo d'erba e l'altro... Lo stesso prato sul quale abbiamo giocato a battaglia si è
trasformato in uno scrigno di biodiversità. Non solo insetti, ma anche fiori, piante, uccelli.
C’erano cavallette, mosche scorpione, coleotteri, effimere,
api e ci siamo accorti che ogni dettaglio racconta storie. Il maschio della mosca scorpione, per esempio, per attirare l’attenzione
della femmina (e forse per evitare di finire sbranato da lei, come capita ad
altre specie) le porta una preda in dono. Più grande sarà il dono più
possibilità avrà di conquistare la femmine e quindi di riprodursi. L’effimera
invece è un insetto elegante, lo stadio adulto dura pochissimo tempo, per
alcune specie solo un giorno per altre non più di una settimana, non devono
nemmeno mangiare, dovranno solo riprodursi e morire. E subito i bambini
chiedono che senso ha vivere un solo giorno. Una domanda non diversa dalla
ricerca di senso per chi vive 80 anni. Perché solo 80 e non 800?
Lo scrittore John Banville diceva che “Sappiamo tutto, ci
hanno dato tutta l’informazione, però non ci hanno spiegato niente. Non si può
spiegare.” Esiste sempre un mistero, un indicibile. Non perché non possa essere
pronunciato ma semplicemente perché a molte domande non abbiamo risposta.
E la leggerezza dell'indicibile ci ha portato a celebrare un matrimonio in colonia.
I fiori nascondevano un mondo di
piccoli insetti visibile solo al binoculare, e ora i bambini sanno che quando
regaliamo dei fiori stiamo regalando anche un mazzo di insetti.
Il sentimento di tutti non era di ribrezzo per quelle
creature, ma di meraviglia. Esiste una bellezza. E la guardiamo non per cercare
la sua utilità, ma perché è bella. Di questa bellezza si sono riempiti gli
occhi i bambini anche oggi nel planetario per accorgersi che il nostro pianeta
è prezioso e il cielo pieno di bellezza.
Perché di
questa bellezza parla non solo la scienza ma anche il soffitto della Cappella
degli Scrovegni di Padova, con migliaia di stelle dorate su fondo blu di polvere di lapislazzuli e azzurrite, ma ne sono
testimoni anche le stelle dipinte da Van Gogh, da Mirò, o da Chagall. Troviamo
il fascino per il cielo nei dipinti degli aborigeni e in quelli dell’antico
Egitto, dai templi Aztechi alle pietre di Stonehenge, fino alla costruzione
delle cattedrali europee. Di questo incanto si nutrono i filosofi e i
musicisti, mentre i credenti vedono nel cielo la gloria di Dio.
La scienza alimenta questo dialogo con
l’infinito. Ma come dice bene Piero Boitani, “Le scienze devono
essere coscienti che il loro impulso primo, le loro radici, affondano nello
stesso principio che ispira l’artista e il filosofo: la meraviglia davanti la
bellezza del cosmo.”
Tra le varie bellezze ci siamo accorti che quando diciamo delle cose non vere ci sudano le mani e con un microscopio si possono vedere le goccioline di sudore uscire. Se poi qualcuno chiede se ti piace quel ragazzo o quella ragazza, le mani si inondano di sudore. Avviamo così inventato una piccola macchina della verità. Sotto il microscopio abbiamo poi messo un po' di tutto.
Oggi pomeriggio
a Nante c’erano delle temperature più consone a Rimini che alle Alpi. E allora
abbiamo indagato le mille proprietà dell’acqua e dei saponi, ovviamente sempre
con occhio scientifico. E i 28 gradi sono diventati freschi e divertenti.
C’è aria di
primo di agosto. I bambini stanno preparando delle lanterne per festeggiare il
compleanno della Patria. Il clima è sempre sereno. I bambini stanno bene, in
casa c’è sempre una baraonda, ma è un sano baccano.
P.S1: Chi non
avesse un account google e vuole scrivere ai bambini, può farlo con questa mail: ideatorio@usi.ch
P.S 2: Come sempre
altre foto qui: https://photos.app.goo.gl/zgyHdFFzAJTw1yxq8