venerdì 3 agosto 2018

Palloncini e gratitudine


Janusk Korczak (1878–1942) fu un educatore polacco che durante la Seconda Guerra mondiale restò al fianco dei bambini ebrei orfani del ghetto di Varsavia. Decise di restare lì con loro fino all'ultimo. Quando i tedeschi entrarono nel ghetto, Janusz Korczak e i bambini furono deportati e uccisi.  Korczak uscì n marcia con i bambini, come se andassero a fare una passeggiata domenicale. Tutti vestiti a festa. Anche se la nostra situazione è completamente diversa, da Korczak si può imparare. Tra i numerosi pensieri che ci ha lasciato ce n’è uno che mi viene in mente dopo questa settimana di vacanza insieme: “Non è importante sapere molto, ma sapere bene; non conoscere a memoria, ma comprendere; non che tutto importi solo un poco, ma che qualcosa conti veramente”.
Oggi abbiamo terminato la colonia, domani si torna a casa. Vi lasciamo poche immagine in questo blog, le altre immagine della giornata e della settimana le troverete al solito indirizzo (500 immagini). Tra i monitori c’è un senso di gratitudine per quello che abbiamo vissuto, nella sovrabbondanza dei doni ricevuti. Forse la vacanza scientifica potrebbe servire a questo: non tanto a sapere molto, ma a scoprire qualcosa che conti veramente. Come saper dire grazie agli amici, a Dio, ai compagni, ed avere la consapevolezza che abbiamo e riceviamo tanto. Tantissimo.
È stato bello. Grazie a tutti, dal cuoco Antonio al suo aiutante Manuela, da Francisco a Gione. 

Auguro ai bambini di riabbracciare i propri cari con gratitudine.




















giovedì 2 agosto 2018

Bellezza, lettere e diversità


Oggi niente laboratori, il caldo ci ha spinto a salire  in alto, fino oltre i 2000 metri di altezza. Alle 8.00 ci siamo trovati tutti seduti sui furgoni: destinazione il lago di Cadagno e poi anche più su, verso il lago di Tom. Al Cadagno ad aspettarci c’era Tamara, una nostra amica che ha passato la giornata con noi, e Samuele del Centro di biologia alpina. Siamo quindi saliti sulla zattera e andati in mezzo al lago. Le marmotte fischiavano, le cascate alimentate dagli ultimi nevai creavano un rumore piacevole, i prati con il caldo di queste giornate  si sono riempiti di fiori e farfalle, mentre le trote nuotavano fino a riva. È un luogo bellissimo. Il lago è così particolare che vengono un po’ da tutto il mondo a studiarlo. In mezzo al lago abbiamo raccolto campioni di acqua a diverse profondità e poi anche del plancton.  Il lago è così trasparente che la luce penetra fino a 13 metri di profondità. Samuele ci ha raccontato la storia di quel lago, con batteri, sostanze chimiche, rocce particolari. I bambini guardano, annusano e hanno vissuto quel posto.

A colpire più di tutto è la bellezza.






























Si può imparare tanto dalla scienza, ma poi c’è anche quell'altro sapere che rende intelligenti e saggi anche chi non è andato a scuola. Anzi, c’è chi dice che la cultura è quella cosa che resta in noi quando abbiamo dimenticato tutto quello che abbiamo imparato sui libri. La cultura è l’espressione di quei tanti gesti che determinano la tua persona, con i suoi valori, le sue scelte. Ce l’hanno ricordato due monitori dai nomi biblici: Mosé e Geremia. Mosé partirà fra poche settimane per l’America centrale, per imparare da una realtà diversa dalla nostra, andrà a lavorare in una scuola che sarà diversa dalle nostre scuole. Geremia è tornato da un’esperienza di vita a Calcutta, nelle case di Madre Teresa. Ai bambini ha raccontato che vedere tutta quella povertà ci cambia, ci interroga, fa nascere tante domande alle quali non abbiamo risposta, ma poi e soprattutto, ci fa essere grati e riconoscenti per quello che abbiamo. Lo sguardo cambia. La gratitudine cresce.

Anche questa è bellezza.

il tramonto dalla colonia, sopra il pizzo Rotondo 

Questi racconti ci hanno fatto riflettere e abbiamo quindi proposto un piccolo esperimento ai bambini: provate a scrivere una lettera a voi stessi. Noi la sigilleremo e poi ve la invieremo per posta fra 5 anni. La lettera non sarà letta da nessuno, resterà un affare privato con ognuno di voi. Scrivete quello che volete: come vi immaginate fra 5 anni, oppure se c’è qualcosa di importante che avete scoperto dalla vita e che volete ricordarvelo fra 5 anni.  Un gioco che è divenuto subito qualcosa di serio, quasi un impegno o una scommessa con la vita, che ha coinvolto anche gli animatori.
I bambini hanno scritto le lettere. Nessuno sa che cosa hanno scritto, le abbiamo sigillate e fra 5 anni le spediremo.

Anche il desiderio, la speranza, i sogni, sono bellezza.












In serata abbiamo fatto un giocone, un quiz con tante domande sulla nostra settimana di vacanza. è sempre bella la dimensione del gioco, perché non si sta mai solo giocando.











I bimbi stanno bene. Non hanno imparato tanta scienza, ma hanno imparato che uno scienziato se lavora da solo, o perde il suo lato umano, la sua cultura, lavora inutilmente. Fra di noi ci sono tante diversità, alcune sono legate ai paesi di origine, al colore della pelle, alle lingue o alle religioni. Poi ci sono quelle diversità che toccano anche la fragilità umana. Due persone presenti in colonia - ma fragili lo siamo un po’ tutti -  vivono quello che la società definisce una disabilità. È stato bello vedere nascere le domande dei bambini (ma lui cos’ha), e trasformare il giusto timore iniziale in vita condivisa. L’incertezza e la diffidenza sono state trasformate non tanto da discorsi teorici sul valore della diversità, ma semplicemente giocando, mangiando e dormendo insieme. Questa è la magia della colonia: delle vite molto diverse, lontane nella vita di tutti i giorni, si sono incontrate accorgendosi che è possibile vivere insieme. Le differenze restano, la lontananza no.
Siamo partiti sabato scorso per un viaggio con una meta sconosciuta, e ci siamo accorti come diceva Proust che "il solo vero viaggio, il solo bagno di giovinezza, non sarebbe quello di andare verso nuovi paesaggi, ma di avere occhi diversi, di vedere l'universo con gli occhi di un altro, di cento altri, di vedere i cento universi che ciascuno di essi vede, che ciascuno di essi è".

Questo è il viaggio in colonia.

E anche questa è una grande bellezza.


PS. https://photos.app.goo.gl/zgyHdFFzAJTw1yxq8